Last Updated on Agosto 14, 2022 by Flavio
Tutta la nostra esistenza si svolge al ritmo del respiro, che si adatta alle nostre azioni e si combina con le nostre emozioni, eppure la maggior parte delle persone non se ne preoccupa. Respiriamo senza pensarci, abbiamo la sensazione che la respirazione, così come la digestione e la circolazione del sangue, siano ambiti del nostro corpo in cui non possiamo intervenire in modo volontario. A meno che non siamo cantanti, sportivi, medici, o sub, non avremo mai l’occasione di imparare che cosa significa respirare bene.
Eppure, chi si avvicina allo yoga capisce subito che una buona gestione del respiro, una conoscenza anche soltanto superficiale della fisiologia, insieme con una basilare capacità di ascolto di sé, può fare la differenza nella vita quotidiana.
Lo Yoga dell’Energia tratta il Prāṇāyāma con la stessa cura con cui tratta le āsana e tutte le altre componenti dello Hatha Yoga: con grande cautela e secondo la pedagogia dei 3 livelli. Una casa si costruisce dalle fondamenta: si parte dalle basi, ascoltando senza intervenire, e poi un po’ alla volta si comincia a modificare il ritmo, ad allungare le pause, a contare, a combinare il respiro con i Bandha … e non ci si ferma più.
E’ importante che il cammino sulla via dello Yoga sia progressivo, rispettoso del praticante, per permettere a ognuno di sperimentare, di esercitare la propria capacità di ascolto, senza mai forzare né creare tensioni nel corpo.